La chiamano #foodporn, l'abitudine di fotografare e condividere con amici e conoscenti ogni genere di piatto che arriva a tavola. Un'abitudine che ha inondato i social media di immagini in cui il cibo, cucinato e presentato a regola d'arte, è l'unico vero protagonista.
Un vero e proprio “mangiare con gli occhi”, che però ci racconta poco della storia e della personalità di chi ha cucinato e di chi si appresta ad affondare forchetta o cucchiaio nel piatto.
È forse questo il motivo per cui ci colpiscono così tanto le immagini di Fictitious Feasts, interessante progetto fotografico del francese Charles Roux dedicato ai più celebri pasti della storia della letteratura, da Don Chisciotte a I Miserabili, da Moby Dick a Il Giovane Holden.
Il progetto non ricrea semplicemente ricette e vivande che hanno segnato abitudini quotidiane e situazioni insolite nei grandi classici letterari, ma ricostruisce nel dettaglio l'ambientazione e il contesto, conferendo all'immagine una straordinaria concretezza e tridimensionalità. Concretezza e tridimensionalità tanto più inaspettate poiché è proprio la finzione, seppure nella sua forma più alta, a essere il fulcro di questo progetto.
Cene, colazioni, pranzi colti nel momento stesso in cui i protagonisti si accingono a consumarli, su tavole imbandite nei modi più diversi. Umili alloggi e residenze agiate, ricoveri per viaggiatori e intime dimore: in tutti i casi emerge un delicato equilibrio fra tutti gli elementi presenti, che contribuisce a riflettere e a raccontare il carattere, le vicissitudini e il contesto sociale e culturale in cui operano i protagonisti.
Pochi elementi di arredo - posate, bicchieri, tovaglie - e soprattutto le pietanze, calde o fredde, semplici o ricercate, immancabilmente accompagnate da vini, birre e altre bevande: tutto concorre a farci rivivere pensieri, emozioni, stati d'animo dei personaggi al centro di quelle storie.
È proprio il sapore della memoria il vero protagonista di queste immagini, come avviene nel celebre episodio delle madeleine nella Recherche di Marcel Proust, dove il gusto diventa canale privilegiato per ricostruire un legame con la propria identità e con il proprio passato.
Scatti che, nella totale assenza di figure umane, ci comunicano un tempo sospeso e dilatato, e ci commuovono per lo straordinario realismo e l'umanità che riescono a trasmettere.
Vino e letteratura è un binomio antico, e anche noi di Winestorming, che siamo particolarmente legati alla tavola e ai suoi sapori, siamo stati catturati dal modo peculiare con cui il fotografo ha ricreato situazioni e accostamenti che avevamo finora solo immaginato.
http://www.charlesroux.com
Un vero e proprio “mangiare con gli occhi”, che però ci racconta poco della storia e della personalità di chi ha cucinato e di chi si appresta ad affondare forchetta o cucchiaio nel piatto.
È forse questo il motivo per cui ci colpiscono così tanto le immagini di Fictitious Feasts, interessante progetto fotografico del francese Charles Roux dedicato ai più celebri pasti della storia della letteratura, da Don Chisciotte a I Miserabili, da Moby Dick a Il Giovane Holden.
Il progetto non ricrea semplicemente ricette e vivande che hanno segnato abitudini quotidiane e situazioni insolite nei grandi classici letterari, ma ricostruisce nel dettaglio l'ambientazione e il contesto, conferendo all'immagine una straordinaria concretezza e tridimensionalità. Concretezza e tridimensionalità tanto più inaspettate poiché è proprio la finzione, seppure nella sua forma più alta, a essere il fulcro di questo progetto.
Cene, colazioni, pranzi colti nel momento stesso in cui i protagonisti si accingono a consumarli, su tavole imbandite nei modi più diversi. Umili alloggi e residenze agiate, ricoveri per viaggiatori e intime dimore: in tutti i casi emerge un delicato equilibrio fra tutti gli elementi presenti, che contribuisce a riflettere e a raccontare il carattere, le vicissitudini e il contesto sociale e culturale in cui operano i protagonisti.
Pochi elementi di arredo - posate, bicchieri, tovaglie - e soprattutto le pietanze, calde o fredde, semplici o ricercate, immancabilmente accompagnate da vini, birre e altre bevande: tutto concorre a farci rivivere pensieri, emozioni, stati d'animo dei personaggi al centro di quelle storie.
È proprio il sapore della memoria il vero protagonista di queste immagini, come avviene nel celebre episodio delle madeleine nella Recherche di Marcel Proust, dove il gusto diventa canale privilegiato per ricostruire un legame con la propria identità e con il proprio passato.
Scatti che, nella totale assenza di figure umane, ci comunicano un tempo sospeso e dilatato, e ci commuovono per lo straordinario realismo e l'umanità che riescono a trasmettere.
Vino e letteratura è un binomio antico, e anche noi di Winestorming, che siamo particolarmente legati alla tavola e ai suoi sapori, siamo stati catturati dal modo peculiare con cui il fotografo ha ricreato situazioni e accostamenti che avevamo finora solo immaginato.
http://www.charlesroux.com